Apparecchio piezoelettrico
Questo strumento dà la possibilltà di effettuare interventi di chirurgia in modo assolutamente atraumatico per il paziente e con postumi ridotti rispetto alla chirurgia tradizionale con il trapano.
Una metodica ad ultrasuoni che ci consente precisione nel taglio osseo senza l’utilizzo di frese rotanti.
Nelle ESTRAZIONI dei denti del giudizio inferiori, dove vi è un intimo contatto con il nervo mandibolare, il sistema piezoelettrico permette di lavorare con tranquillità, a vantaggio del paziente.
In IMPLANTOLOGIA, il sistema piezoelettrico permette la preparazione del sito di alloggiamento dell’impianto anche in zone estremamente delicate, che se invase, possono causare complicazioni come nel caso del nervo mandibolare o del seno mascellare.
Chirurgia implantare guidata
Attualmente è possibile inserire impianti osteointegrati senza incidere la gengiva del paziente e senza l'utilizzo di punti di sutura, con la massima precisione.
Attraverso un esame radiografico digitalizzato, come la TAC, viene fabbricata una mascherina individuale per il paziente (vd. foto), tale mascherina è predisposta per assicurare un corretto posizionamento tridimensionale dell'impianto. Ma il vantaggio maggiore consiste nel poter intervenire senza nessun taglio della gengiva, ciò si traduce per il paziente in un decorso post operatorio senza gonfiore, senza dolore e senza sanguinamento.
La soluzione ideale per tutti i pazienti, ma soprattutto per quelle persone che soffrono di patologie della coagulazione o costrette ad assumere farmaci anti coagulanti. La mascherina viene fissata nella bocca del paziente attraverso le apposite viti (4). Le frese vengono guidate dalle boccole (3), in questo modo la direzione e la posizione degli impianti risulta ottimale
Zirconio: il metallo bianco, massima estetica
L'estetica di una protesi fissa (ponte o capsula) è sempre più importante: per soddisfare le aspettative del paziente è indispensabile proporre alternative ai consueti materiali.
Lo zirconio rappresenta il più elevato standard qualitativo attualmente disponibile per l'odontoiatra. Si tratta di un metallo estremamente resistente, che sostituisce le leghe tradizionali nella fabbricazione di capsule o ponti. Il vantaggio dello zirconio è quello di essere completamente bianco, in questo modo si possono evitare gli inestetici bordini metallici che siamo abituati a vedere nei manufatti protesici.
Protesi totale su 4 impianti
Gli impianti di ultima generazione consentono all'odontoiatra di programmare una protesi totale supportata da soli 4 impianti endossei.
La protesi non viene semplicemente agganciata agli impianti, ma viene avvitata agli impianti stessi, consentendo al paziente di ottenere i benefici di una protesi fissa. Spesso è addirittura possibile trasformare la vecchia protesi del paziente in una protesi fissa con pochi e semplici passaggi. Tutto ciò si traduce in un risparmio economico per il paziente e in tempi clinici ridotti al minimo indispensabile. Nella foto sottostante presento un caso clinico da me eseguito: 4 impianti astratech inseriti in mandibola, 2 in sede canina, 2 in sede molare. La protesi totale verrà in seguito avvitata su questi impianti.
Odontoiatria estetica
L'odontoiatra non si occupa solo di estetica dentale, ma cerca di ottenere l'armonia di tutti i tessuti periorali. A questo scopo ho deciso di utilizzare i filler di acido ialuronico per correggere quei difetti che possono insorgere in seguito alla perdita di elementi dentari o semplicemente con l'avanzare del'età. Le immagini si riferiscono all'iniezione di acido ialuronico nei solchi naso-genieni, nelle labbra. L'acido ialuronico è utilizzato come riempitivo naturale in tutte le rughe della zona peri-orale, in anestesia locale e senza alcun dolore.
Impianti corti
Ora vi spiego come funziona un impianto corto e soprattutto i casi in cui tale metodica ci viene in aiuto. Come si può notare dalle radiografie, gli impianti corti vengono di norma utilizzati per evitare strutture anatomiche sensibili, quali il seno mascellare o il nervo alveolare. Bastano pochi millimetri di tessuto osseo, circa 5-6 mm, per inserire un impianto corto ed evitare al paziente lunghe e laboriose terapie di rigenerazione ossea. L'immagine sottostante si riferisce ad un caso da me risolto con 2 impianti Astratech di lunghezza 6 mm. Un impianto più lungo sarebbe entrato in contatto diretto con il nervo.